Quale benefit aziendale è migliore di quello che dà la possibilità al dipendente di riflettere in libertà e darsi risposte nella ricerca e identificazione dei suoi parametri di efficacia e gratificazione professionale?
La nobilitazione del benefit sta nell’assecondare la guida a vivere il lavoro come fonte di gioia, non necessariamente facendo ciò che più piace, ma apprezzando e avendo soddisfazione da ciò che si fa.
Il senso pratico è quello dell’accompagnamento della persona ad analizzare i suoi valori, valutare il suo posizionamento professionale, identificare ed intraprendere azioni volte a rendere il più possibile appagante e piacevole il tempo lavorativo, in buon equilibrio con l’energia vitale da dedicare alle realizzazioni extra lavorative.
Pensiero e progettualità su questo tema – sostenuti dall’esperienza di ascolto e nel supporto delle persone nella loro evoluzione – ci permettono di proporre alle aziende il “servizio per il benessere professionale”.
I dipendenti dell’azienda che lo mette loro a disposizione possono accedere a titolo personale ad un percorso guidato di valutazione delle proprie reali prospettive di miglioramento, sotto la guida di consulenti integrati nei vari aspetti della “carriera della vita”.
Con la loro esternalità e riservatezza, i professionisti mettono la persona in condizione di “specchiarsi” oggettivamente, valutarsi realisticamente, traguardare il futuro nell’ottica di scelte ed obiettivi di realizzazione personale. Con modalità “conversazione” in ambito di confidenzialità e riservatezza la persona si esprime in libertà sulle sue attività e relazioni nel contesto aziendale. Con l’intercalare di ascolto e commento, viene facilitato l’emergere di spontanee considerazioni e valutazioni sui valori e sulle possibilità di miglioramento, sulle positività e/o criticità della posizione in azienda, sulle azioni comportamentali e di apprendimento su cui l’interessato può orientarsi per la soddisfacente prosecuzione della carriera lavorativa.
Con l’inserimento di tale tipologia di servizio nella sua “piattaforma welfare”, l’azienda salvaguarda la natura eminentemente individuale dei dipendenti che vi vogliano accedere, assicurando “garanzie” fondamentali quali l’adesione volontaria, la riservatezza, la possibilità di esprimere progettualità personali e ad ampio spettro, sia dentro l’azienda che al di fuori del contesto aziendale.
In tutto ciò l’aspetto nobilitante per l’azienda è di due ordini.
In primo luogo viene onorata la sensibilità sociale dell’azienda, che consente al dipendente di valutare e decidere, come individuo e con una guida esterna, ciò che è meglio nel suo sviluppo, cosa che in alcuni paesi europei è contemplata nella normativa del lavoro come un diritto soggettivo del lavoratore.
Parallelamente, vengono favorite positive ricadute nella condivisione azienda-dipendente di percorsi di implementazione dell’employability interna, con il vantaggio di coniugare produttività e “stare bene in azienda”.